Karaoke Music / Songs in Italian / I Nomadi - Un Altra Citta
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Lyrics from the MIDI .kar music file
I gomiti sul bancone,
per l'ultimo bicchiere al bar
una coppia alla stazione,
chissà perchè arrivati proprio qua.
All'incrocio c'è un barbone,
ma è già un'altra città,
i tossici hanno un rione,
vanno tutti a sbattersi là,
e lei truccata come una bancarella,
si specchia sempre, si sente bella,
lui la guarda un salto e sono già fuori
calpestando baveri e lembi di cappotti,
lungo la frontiera dei marciapiedi,
dove non sai dove finisce la notte,
dove non è mai finito ieri,
dove i tram vengono presi a botte,
dove le dita sono cicche
e le smorfie pensieri,
ed i graffiti sono i segni dei chiodi,
che scendono giù lungo i muri,
e continuano sui marciapiedi,
dove li trovi presi, stesi, arresi,
e con le facce di lacrime in terra,
come in tempi di guerra.....
Se non fu solo una mistificazione, quel sessantotto tanti anni fa,
i balordi so no la ragione, critica di ogni società,
e i disperati una nazione,
che deve avere fede e pietà,
dove nessuno vale più un padrone,
e anche il tempo, lo sa,
ed i tempi stan cambiando,
come non sono cambiati mai,
il mondo sta vivendo,
una corsa senza fine ormai,
e lei in mezzo alla notte,
sotto un neon di calze a rete sfatte,
taccheggia tra le piogge rotte,
a cosce aperte e il mondo che batte,
lui con un coltello in tasca nella via,
per farsi posto, per farsi compagnia,
dove non c'è posto e non ci sono speranze,
fra lune di fango e fiori di sangue,
in una lunga trincea dove devi,
aspettare in agguato
e strisciare per terra
come in tempi di guerra.....
per l'ultimo bicchiere al bar
una coppia alla stazione,
chissà perchè arrivati proprio qua.
All'incrocio c'è un barbone,
ma è già un'altra città,
i tossici hanno un rione,
vanno tutti a sbattersi là,
e lei truccata come una bancarella,
si specchia sempre, si sente bella,
lui la guarda un salto e sono già fuori
calpestando baveri e lembi di cappotti,
lungo la frontiera dei marciapiedi,
dove non sai dove finisce la notte,
dove non è mai finito ieri,
dove i tram vengono presi a botte,
dove le dita sono cicche
e le smorfie pensieri,
ed i graffiti sono i segni dei chiodi,
che scendono giù lungo i muri,
e continuano sui marciapiedi,
dove li trovi presi, stesi, arresi,
e con le facce di lacrime in terra,
come in tempi di guerra.....
Se non fu solo una mistificazione, quel sessantotto tanti anni fa,
i balordi so no la ragione, critica di ogni società,
e i disperati una nazione,
che deve avere fede e pietà,
dove nessuno vale più un padrone,
e anche il tempo, lo sa,
ed i tempi stan cambiando,
come non sono cambiati mai,
il mondo sta vivendo,
una corsa senza fine ormai,
e lei in mezzo alla notte,
sotto un neon di calze a rete sfatte,
taccheggia tra le piogge rotte,
a cosce aperte e il mondo che batte,
lui con un coltello in tasca nella via,
per farsi posto, per farsi compagnia,
dove non c'è posto e non ci sono speranze,
fra lune di fango e fiori di sangue,
in una lunga trincea dove devi,
aspettare in agguato
e strisciare per terra
come in tempi di guerra.....